Figlia di Iacopo Benincasa, fin dai primi anni mostrò
una propensione alla preghiera e alla solitudine e a 7 anni fece voto di
verginità. A sedici anni, contro il volere dei familiari, si fece
terziaria dell'ordine di San Domenico, portando l'abito delle religiose ma
rimanendo nella casa paterna dove trascorse alcuni anni in assoluto isolamento.
Le pratiche del più rigoroso ascetismo, unitamente alla preghiera e alla
contemplazione, la dedizione nel soccorrere poveri e ammalati, fenomeni
paranormali come estasi, visioni, levitazioni, guarigioni e conversioni
miracolose, fecero sì che intorno a lei si riunisse un gruppo di
discepoli sempre crescente, tanto da formare una famiglia spirituale (
I
caterinati) la cui influenza non tardò a estendersi, anche fuori da
Siena. Giudicata dal capitolo generale dei Domenicani riunito a Firenze, la sua
ortodossia venne pienamente riconosciuta.
C. ricevette le stigmate
(1375), che però furono visibili solo alla sua morte. Come dimostrano i
suoi scritti (circa 400
Lettere e il
Dialogo della Divina
Provvidenza), vero tesoro di misticismo e spiritualità, la sua
dottrina teologica così come tutta la sua vita, ebbe come idea animatrice
la fede: il suo stato religioso era contemporaneamente mistico-contemplativo e
attivo, la fede enunciato misterioso e verità emozionante, la grazia
accrescimento interno e vitale della ragione.
C. appare ancor prima che
terziaria domenicana, una rappresentante di quella vasta famiglia spirituale di
pie donne, soprattutto benedettine, che attraverso tutto il Medioevo volsero
ogni loro preghiera e sforzo materiale alla vita della chiesa.
C. chiese
a Gregorio XI una crociata, decretata nel 1373 ma resa impossibile dalla guerra
tra la Santa Sede e Firenze. Convinta che la pace sarebbe tornata solo con il
ritorno del papa a Roma, nel 1376
C. intraprese a questo scopo un viaggio
ad Avignone. La sua missione si svolse tra difficoltà, derisioni,
interrogatori, ma Gregorio XI si decise ad abbandonare Avignone, Scoppiato lo
Scisma d'Occidente (1378), su richiesta del pontefice Urbano VI
C. si
recò a Roma e quivi si adoperò con ogni mezzo in suo potere per la
salvezza e la riforma della Chiesa: inviò lettere appassionate a tutti i
potenti d'Europa perché fosse restaurata la pace e l'unità dei
cristiani. Mori a soli 33 anni e venne sepolta in Santa Maria sopra Minerva: la
testa più tardi venne portata a Siena, nella chiesa di San Domenico.
Canonizzata da Pio II nel 1461, nel 1939 fu proclamata insieme con San Francesco
patrona d'Italia; festa il 30 aprile (Siena 1347 - Roma 1380).